Introduzione
Che cos'è il sogno lucido e perché dovrebbe interessarci
Il sogno lucido - la condizione apparentemente paradossale di sognare sapendo di sognare - è un fenomeno noto e praticato da tempo in diverse tradizioni spirituali, la cui «scoperta» nell'ambito delle neuroscienze risale appena agli anni ottanta del secolo scorso. Distante dall'essere un'abilità paranormale, questo stato di coscienza dischiude un campo di esperienza poco esplorato nel mondo occidentale ma accessibile a chiunque, con la giusta dose di impegno e motivazione.
Mentre ci inoltriamo nell'era dei metaversi digitali, il sogno lucido ci ricorda qual è il modello a cui ogni realtà virtuale non può che ispirarsi, senza riuscire a eguagliarlo. Ci mostra che l'immaginazione non è tanto una facoltà, quanto un vero e proprio piano dell'essere che da sempre ci appartiene, ma che, se lasciato a se stesso, rischiamo di perdere, soprattutto oggi, in un'epoca in cui la proliferazione delle immagini digitali rischia di coprire o persino di sostituirsi a questa dimensione e ai suoi antichi insegnamenti. Nei miti e nelle allegorie filosofiche di molte culture il sogno è la chiave per comprendere la condizione umana: sebbene fugace e impalpabile - e, anzi, proprio in virtù di queste sue qualità - l'esperienza onirica offre uno scorcio impareggiabile su quel vuoto infinitamente produttivo che è la matrice stessa del «reale». E poco importa se con questo termine si vuole intendere, in compagnia di tante tradizioni contemplative, la sostanza stessa di cui è fatto il cosmo oppure solo l'orizzonte soggettivo della nostra esperienza, come le stesse neuroscienze stanno ormai mostrando sempre più chiaramente. In qualunque caso, il sogno ci parla del segreto processo attraverso cui la nostra realtà percepita si produce istante dopo istante, intessendo la trama di allucinazioni produttive che permettono il dispiegamento apparentemente banale delle nostre vite.
Ogni forma d'arte cerca in fondo di esplorare e mimare proprio questa incessante palingenesi, e non è un caso se la parola «estetica» si riferisce alla creazione artistica ma mantiene uno stretto legame con il senso originario del greco aìsthesis («percezione»). Come cercherò di mostrare nel corso del volume, la facoltà di percepire ha ben poco di ricettivo e molto di produttivo, rivelandosi in questo strettamente imparentata proprio con il sogno. D'altro canto, la ricerca artistica di ogni tempo è animata dall'anelito di realizzare un'opera d'arte totale, capace di coinvolgere tutti i sensi e immergerci completamente nel suo mondo. Qualcuno ha visto questo ideale realizzato nel cinema, mentre la fantascienza anticipa scenari sempre più plausibili nei quali trascorreremo parte del nostro tempo in mondi virtuali incredibilmente realistici. Ma tutto questo, appunto, esiste già, senza bisogno di visori o altre interfacce: lo sperimentiamo ogni notte per almeno due ore, anche se di solito lo viviamo alquanto passivamente e ne ricordiamo solo pochi frammenti.
Se esiste questo libro, tuttavia, è perché è possibile imparare a dirigere l'attenzione verso la dimensione onirica, serbare sempre più memoria di ciò che vi accade e sperimentare gradi crescenti di consapevolezza nell'atto stesso di sognare. Svariate tradizioni spirituali ne sono a conoscenza e oggi anche la scienza ha cominciato a perfezionare le tecniche per coltivare un'abilità che, dopo quanto detto, non si dovrebbe esitare a considerare un'arte: anche se i suoi prodotti non possono essere esibiti, l'atto di ridestarsi nel sogno e dirigerne il processo creativo mentre ci si trova nel luogo stesso di ogni umana creazione - le sterminate profondità della mente - merita senz'altro di essere conosciuto come l'arte dell'onironautica, ossia l'arte della navigazione dei sogni.
Com'è concepito il volume e a chi si rivolge
Questo libro parla dell'arte del sogno lucido, che al contempo è anche una via di conoscenza e un metodo di trasformazione interiore. Lo fa inserendosi nel solco dei Contemplative Studies, nel cui contesto interdisciplinare i contributi della psicologia e delle neuroscienze si intrecciano a quelli della filosofia e delle tradizioni religiose, e la cui metodologia impone di infrangere la barriera che separa la teoria dalla pratica, nella convinzione che non ci possa essere autentica conoscenza di ciò che si incontra in altri stati di coscienza se non sperimentandoli in prima persona.
Con gli occhi aperti è dedicato a chiunque sia incuriosito, affascinato o già impegnato nella pratica del sogno lucido. È pensato per quanti siano alla ricerca di un approccio esperienziale, ma non per questo riduttivo o semplicistico, a questo e ad altri temi correlati, tra cui quello dei «viaggi fuori dal corpo», rimasto per lungo tempo avvolto nell'alone dell'esoterismo e del paranormale ma ormai ricondotto, secondo le ricerche più attuali, proprio nell'alveo del sogno lucido. Non si presenta dunque come un breviario di tecniche pronte all'uso, né d'altro canto come un saggio squisitamente teorico. Racchiude piuttosto un percorso ibrido che si snoda attraverso scienza, filosofia, prospettive contemplative ed esperienze pratiche, con l'ambizione di trascinare il lettore in questa avventura e cambiare per sempre il suo modo di sognare.
Se i primi capitoli forniranno alcune nozioni di base che riguardano la storia e la scienza del sogno lucido (prima parte), le sezioni successive sono concepite come le tappe di un viaggio che conduce a esplorare sempre più in profondità il mondo dei sogni. L'itinerario comincia con un primo avvicinamento alla dimensione onirica attraverso lo sviluppo della capacità di ricordare i sogni (seconda parte); prosegue attraverso una serie di riflessioni e pratiche di consapevolezza volte a favorire lo spontaneo manifestarsi della lucidità nei sogni (terza parte) e conduce a padroneggiare completamente l'accesso a questo stato, una conquista che può essere ottenuta, tra gli altri metodi, anche attraverso la «separazione dal corpo», alla quale si cercherà di dare un inquadramento scientifico (quarta parte). Al termine del percorso saranno infine proposte alcune direttrici di approfondimento (quinta parte), tratte soprattutto dall'universo contemplativo e destinate a chi, grazie a questo volume o per altre vie, sia divenuto ormai relativamente esperto nell'arte dell'onironautica.
Onironautica e filosofia
Diventare gradualmente consapevoli del viaggio interiore che compiamo ogni notte è una faccenda seria e complessa. Non esistono facili ricette che assicurino il risultato: il più delle volte le tecniche per il sogno lucido, considerate di per se stesse, permettono di accedere a qualche esperienza fugace e sporadica. Andare in profondità richiede invece un mutamento di atteggiamento più radicale: riguardo al sogno, certamente, ma anche alla realtà della veglia e alle idee portanti con cui concepiamo il rapporto tra mente e mondo, tra coscienza e fenomeni. Dunque, il successo nell'arte della navigazione dei sogni non dipende soltanto dalla corretta applicazione di pratiche ed esercizi, ma anche, se non soprattutto, da un ri-orientamento dell'attenzione volto a restituire maggiore spazio ai sogni, nonché da alcune intuizioni sulla natura della percezione capaci di allentare l'innata tendenza ad afferrarsi alle apparenze dei sensi come fossero qualcosa di solido e reale.
A sua volta, la pratica del sogno lucido costituisce il potente acceleratore di una rivoluzione metacognitiva che permette di ridestarsi anche dal proprio «sogno diurno», riconoscendo il ruolo attivo svolto dalla mente nel creare la realtà dell'esperienza. Si instaura, così, un circolo virtuoso fra esplorazioni oniriche e intuizioni filosofiche, che consente di illuminare porzioni di esperienza per i più ancora inesplorate e di risvegliare strati del sé che in molti di noi giacciono sopiti. Non a caso, il buddhismo, che forse più di ogni altra tradizione contemplativa ha approfondito il tema del sogno lucido, ha descritto il compimento dell'opera di trasformazione interiore adottando proprio le metafore dell'illuminazione e del risveglio.
La scommessa di questo libro - corroborata da anni di seminari, corsi e ritiri focalizzati sull'argomento - consiste dunque nell'idea che, insistendo su alcuni nuclei di verità relativi al tessuto di cui è fatta la realtà che sperimentiamo tanto nel sogno quanto nella veglia, sia possibile svincolarsi dalla limitatezza dei nostri abituali binari cognitivi e, con ciò, aprirsi a dimensioni del vissuto non ancora scoperte o da troppo tempo dimenticate. Imparando a sognare lucidamente, in altre parole, potremmo scoprire di avere sempre interpretato il mondo attraverso schemi mentali legittimi, certo, ma forse non esaustivi; e dunque scoprirne di nuovi, più profondi ed efficaci.
In questo senso, le pagine che seguono intendono anche esprimere l'inscindibile legame tra onironautica e filosofia, nel senso più radicale e originario che può essere riconosciuto a quest'ultimo termine, che rimanda al senso di meraviglia, sgomento e vertigine metafisica che si prova quando ci si imbatte in un autentico enigma filosofico - di quelli che, proprio come il sogno, ci pongono di fronte all'inesprimibile mistero dell'esistenza.
Per questa sua natura al contempo teorica e pratica, il volume vede l'alternanza e l'intreccio di varie tipologie di...