1.1 Geografia e geologia
Gli aborigeni si muovevano sulla terra con passo leggero;
meno prendevano dalla terra, meno dovevano restituirle.
(leggenda Aborigena)
da Le Vie dei Canti di Bruce Chatwin
Posizione geografica e topografia
L’Australia appartiene al continente Oceania insieme a Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea e a numerose Isole dell’Oceano Pacifico. Il nome “Oceania” indica che, a differenza degli altri raggruppamenti geografici, qui sono l’Oceano e altri mari a definire la regione e non il continente.
L’Australia è un’isola che copre una superficie di 7.686.850 kmq, la più grande massa terrestre dell’Oceania, e appartiene alla placca Tettonica indo-australiana. La superficie equivale quasi al doppio di quella dell’Europa, ma la densità di popolazione è la più bassa al mondo: soltanto 2 abitanti per chilometro quadrato. È il sesto paese più grande del mondo.
Circondata dagli Oceani Indiano, Pacifico e Meridionale (o Antartico), è separata dall’Asia dai Mari di Timor e Arafura. L’Australia ha circa 26.000 km di coste e nella parte nordest del continente si trova la più grande barriera corallina al mondo, The Great Barrier Reef, che si estende per oltre 2.300 km rendendola l’unico elemento vivente visibile dallo spazio. Il monte più alto è Mawson Peak (2.745 m), un vulcano attivo che si trova sull’isola disabitata di Heard Island, mentre la cima più nota è il Monte Kosciuszko (2.228 m) che fa parte del Great Dividine Range, la catena montuosa che si estende per 3.500 km dal Victoria fino a Cape York in Queensland.
La maggior parte del territorio australiano è desertico o semidesertico, rendendo l’Oceania il continente più arido e piatto, e conseguentemente con la terra meno fertile. Solo la parte sud dell’isola ha un clima temperato. La parte nord del continente, invece, è area tropicale con sacche di foreste pluviali e nella stagione delle piogge (da dicembre ad aprile) è raggiunta da cicloni.
Geologia
Un paese vario e interessante come l’Australia non poteva avere che una storia geologica altrettanto interessante. Infatti, in Australia si trovano in pratica tutti i tipi di rocce conosciute e di tutte le ere geologiche coprendo un periodo di oltre 3,8 miliardi di anni della storia della terra.
La sua storia geologica è legata principalmente al supercontinente Gondwana, che comprendeva anche Africa, America del Sud, India e Antartide. Nel periodo Permiano (tra i 299 e 250 milioni d’anni fa) l’Australia si separò dal supercontinente rimanendo connessa solo all’Antartide, la separazione dalla quale si protrasse sino al Giurassico (tra i 199 e i 60 milioni d’anni fa). Questo ultimo grande evento provocò probabilmente il distaccamento della Tasmania e i grandi mutamenti geologici che scolpirono l’Australia, creando catene montuose le cui cime si innalzavano oltre il limite delle nevi perenni. In seguito, movimenti più modesti lungo i margini orientali e occidentali crearono gli altipiani e occasionali eruzioni vulcaniche. I dinosauri che fino allora dominavano il regno animale iniziarono il declino lasciando però diverse tracce del loro passaggio nelle antiche rocce australiane. I molteplici cambiamenti modellarono il continente Australia. Il centro si alzava da un mare poco profondo, unendo quella che un tempo era stata una serie di isole. Una di queste isole, il Grande Altopiano Occidentale, era rimasta l’unica costante nel corso dei mutamenti, a volte parzialmente sommersa, ma pur sempre il cuore stabile del continente. Oggi questo altopiano si allarga su quasi metà del territorio australiano che comprende le Kimberley e Hamersley Range, il Great Sandy Desert, Gibson e Victoria Desert che conservano ancora testimonianze di epoche remote. Le rocce trovate nella regione Pilbara in Western Australia racchiudono i resti di organismi vissuti circa 3 miliardi di anni fa, le stromatoliti.
I bassipiani centro-orientali che partono dal Golfo di Carpentaria formano un bacino sedimentario che spesso fu inondato dal mare. Sebbene questa sia un’area di 1,5 milioni di kmq dove confluiscono i fiumi che scendono dai rilievi montuosi orientali, gran parte dell’acqua si perde per evaporazione o nella catena di laghi salati e depressioni argillose. Il più grande lago salato, il lago Eyre, è il punto più basso del continente con i suoi 15 m sotto il livello del mare. I bassipiani sono per lo più aspri ed inospitali, ed è difficile immaginare che sotto quella superficie si trovi il Grande Bacino Artesiano. L’ultimo grande baluardo delle enormi catene montuose che dominavano il continente australiano è il Great Dividing Range che corre parallelo alla costa orientale per circa 3.500 km e presenta una varietà di caratteristiche uniche: tropicale ad un’estremità e sub alpino all’altra. Il Monte Kosciuszko (2.228 m) è la sua cima più alta, ma altrettanto imponenti sono le foreste pluviali e le brughiere della Tasmania. Le Glass House Mountains nel sud del Queensland si formarono da vulcani attivi circa 25-27 milioni di anni or sono, mentre la fascia di granito che collega il Queensland al New South Wales e le Warrumbungle Mountains nacquero in circostanze simili in un periodo immediatamente successivo. L’ultimo vulcano australiano attivo nel Victoria si spense circa 6.000 anni or sono.
In Tasmania gli effetti dell’attività vulcanica e due ere glaciali hanno creato un panorama selvaggio, caratteristico dell’isola che non si trova in nessun’altra zona d’Australia. Le coste australiane possiedono la stessa spettacolarità e varietà dell’entroterra, con una gamma che spazia dalle scogliere calcaree ai bordi della Nullarbor Plain, dai dirupi scoscesi della Tasmania al Victoria orientale, dalle paludi del nord alla straordinaria Grande Barriera Corallina.
Mentre gran parte del resto del mondo vanta paesaggi giovani (picchi innevati, canyon giganteschi, geyser, vulcani attivi e laghi montani), in Australia i suoi territori aridi e le rocce smussate indicano un’età che deve essere trattata con considerevole rispetto.
Le risorse minerarie
Grazie alla straordinaria geologia dell’Australia, grandi quantità di minerali sono estratti dal ricco sottosuolo. I principali sono: ferro, nichel, bauxite, rame, oro, argento, uranio, diamanti, zinco, carbone, petrolio e gas naturale.
L’estrazione dei minerali ha fortemente influenzato la storia e l’economia australiana; negli ultimi anni sono state riaperte vecchie miniere insieme a molte altre nuove. Australiani, insieme a tanti immigrati specializzati svolgono questi lavori durissimi, ma molto ben retribuiti, per risollevare l’economia propria e del paese.
In Australia si trova una pietra preziosa che è diventata il simbolo del continente stesso: l’opale.
L’opale è un minerale amorfo (silice idrata: SiO2·nH2O) e ha un colore variabile dal trasparente al bianco latte con un’infinità di colori intermedi (verde, rosso, giallo marrone e nero). La formazione dell’opale avviene mediante lento deposito geologico di un gel colloidale di silice a bassa temperatura. Esistono molte varietà, fra cui l’opale comune, l’opale nobile, l’opale nero, l’opale d’acqua e l’opale di fuoco. La parola opale ha radice comune nel sanscrito upala, nel greco opallios e nel latino opalus e significa: pietra preziosa. I giacimenti maggiori si trovano in Messico, Galles e Australia, dove si estrae circa il 95% dell’opale mondiale. Proprio per questo l’opale è la pietra nazionale australiana.
L’opalescenza (il gioco di colori e di luce) delle gemme di opale è dovuta alla diffrazione della luce causata a sua volta dalla regolare disposizione delle sferette di silice, le quali si dispongono in una forma impaccata, regolare e tridimensionale, simile quindi alla disposizione dei cristalli.
In Australia, il primo minerale d’opale fu scoperto casualmente nel 1849 a Tarravilla e nel 1890 iniziarono le prime ricerche della preziosa pietra. Coober Pedy nel South Australia è la città al mondo in cui si estrae la maggior quantità di opale; proprio per questo gli aborigeni locali hanno dato questo nome alla città che significa: “Uomo bianco nel buco”. Altri centri importanti sono Lightning Ridge nel New South Wales, dove si trova principalmente l’opale nero, e Andamooka in South Australia, dove fu trovato l’opale donato alla regina Elisabetta II durante la sua prima visita in Australia nel 1950.
Per far esaltare i colori dell’opale, le pietre sono tagliate e pulite in forma tonda od ovale; solo l’opale di fuoco, che si estrae principalmente in Messico, è idoneo al taglio sfaccettato.
I bellissimi colori che si trovano negli opali australiani vanno dal bianco latte al rosso, al verde e al blu. L’opale contiene una piccola percentuale d’acqua e proprio per questo è importante indossarli per evitare che la pietra si asciughi troppo e perda la sua brillantezza. L’opale di roccia è la vena di opale non pulita dalla matrice, in pratica dalla pietra ferrosa in cui si formano i depositi di opale.
In passato circolavano voci che affermavano che l’opale portasse sfortuna: questa diceria sembra fosse fatta circolare dai commercianti di diamanti che pensavano che l’opale potesse interferire con il loro fiorente mercato.
Il Great Artesian Basin - Grande bacino artesiano
É l’unica risorsa d’acqua affidabile per la maggior parte dell’entroterra australiano. Occupa il 23% del continente e comprende parte del Queensland, l’angolo sudest del Northern Territory e il nordest del South Australia e il New South Wales. È...