Le tre Cime di Lavaredo
IL PERCORSO
Copertina della Domenica del Corriere n. 38 del 1913, dedicata all'escursione nazionale del Touring Club Italiano in Cadore. Riporta la prospettiva laterale che si aveva dal confine del Regno d'Italia a Forcella di Lavaredo-Paternsattel, mentre per avere la classica veduta delle pareti nord si doveva entrare in territorio asburgico.
PRIMA DI PARTIRE
L'itinerario proposto - l'anello completo delle Tre Cime di Lavaredo in senso antiorario partendo dal rifugio Auronzo, con ampia digressione, a nord-ovest del rifugio Locatelli-
Innerkofler, per visitare le posizioni austriache - è straordinariamente remunerativo da un punto di vista panoramico, naturalistico e storico, e consente di prendere visione delle posizioni di entrambi i contendenti, con ambientazione solitaria e prospettiva decisamente insolita per quanto riguarda le posizioni austriache, silenziose e poco frequentate.
Se effettuato in unica giornata, considerate le numerose soste per visitare i manufatti, risulta fisicamente impegnativo e richiede tutte le ore di luce e un ottimo allenamento.
È invece alla portata di qualsiasi persona normalmente preparata (bambini oltre i dieci anni), se effettuato in due giornate, soprattutto da chi raggiunge Misurina provenendo da lontano, iniziando il percorso dalla tarda mattinata del giorno di arrivo in zona. In tal caso è d'obbligo il pernottamento presso il capiente rifugio Locatelli-Innerkofler (consigliato per le magnifiche fotografie che si possono scattare al tramonto e all'alba), oppure, in caso di indisponibilità di posti letto, al rifugio Lavaredo o all'Auronzo. Optando per questi due ultimi punti d'appoggio, è da mettere in conto che al termine della prima giornata si torna sui propri passi, per ripercorrerli velocemente e senza soste, il giorno seguente, raggiungendo in poco più di un'ora il rifugio Locatelli-Innerkofler.
È possibile anche effettuare in tempi diversi due distinte escursioni: una per la parte italiana sino al Sasso di Sesto (Sextenstein) e ritorno, l'altra per la parte austriaca dirigendosi senza soste al rifugio Locatelli-Innerkofler per visitare da lì in avanti le sole posizioni austriache, e ritorno.
CARTOGRAFIA
Facilmente reperibili le carte topografiche di zona: KOMPASS, 4 LAND, LAGIRALPINA, TABACCO. Si consigliano tuttavia due specifiche carte:
- per l'orientamento, la "Carta topografica per escursionisti" TABACCO, n. 010, Sextener Dolomiten - Dolomiti di Sesto, edizione 2023, scala 1:25:000;
- per la visione d'insieme della guerra in Dolomiti la "Carta turistica-Guida storica" KOMPASS, n. 973, Fronte Dolomitico 1915-1917 (con versione anche in lingua tedesca), scala 1:50.000, che riporta le linee del fronte dal Passo di San Pellegrino alle Tre Cime di Lavaredo.
DIFFICOLTÀ
Prendendo a riferimento di massima la scala CAI, le indicazioni sono le seguenti:
T = turistico - Stradine, mulattiere e larghi sentieri ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Tale indicazione vale per il percorso dal rifugio Auronzo al rifugio Locatelli-Innerkofler, sia all'andata per la Forcella Lavaredo, sia al ritorno per la Forcella del Col di Mezzo.
E = escursionistico - Sentieri di ogni genere, segnalati o su tracce di passaggio in terreno vario, non problematici, ma che richiedono senso di orientamento e una certa esperienza e conoscenza dell'ambiente alpino, allenamento alla camminata ed equipaggiamento adeguato. Tale indicazione vale per la salita al Sasso di Sesto e per i sentieri e tracce relativi alle linee austriache, dal rifugio Locatelli-
Innerkofler e ritorno allo stesso.
Il percorso nel complesso non presenta difficoltà, neppure nelle zone dove ci si affida alla progressione a vista e/o su tracce, tuttavia la parte inerente alla zona austriaca necessita che ci sia buona visibilità - per orientarsi con sicurezza su tracce - e la quota pressoché costante tra i 2300 e 2500 metri richiede adeguato equipaggiamento termico.
Fare sempre attenzione, soprattutto nella zona austriaca, a trincee, scavi, naturali fenditure del terreno, gallerie e caverne, queste ultime da percorrere e visitare con prudenza, dotati di torcia elettrica e, se possibile, con un caschetto per la protezione del capo.
EQUIPAGGIAMENTO
Scarpe da trekking alte con suola adeguata, abbigliamento per alta quota (non sono infrequenti grandinate e nevicate anche nel periodo estivo), acqua, dotazione di pronto soccorso, torcia elettrica, telefono con batteria supplementare (numero unico di soccorso 118), crema protettiva; sono inoltre raccomandati i bastoncini, soprattutto nei tratti in discesa per tracce. Tessera CAI per i soci.
Attenzione: recare sempre con sé la carta 1:25.000, non affidarsi mai alla sola cartografia online. Inoltre in montagna le connessioni al web sono spesso assenti o precarie, potrebbe quindi risultare impossibile pagare con moneta elettronica; è perciò opportuno portare sempre con sé denaro contante.
PERIODO CONSIGLIATO
Da giugno a settembre, verificando sempre l'apertura dei rifugi, in particolare del Locatelli-Innerkofler come indispensabile punto di appoggio a metà percorso.
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio CAI Auronzo, m 2320, a nord di Forcella Longeres
Capienza: 99 posti letto in 25 camere
Periodo apertura: giugno-settembre (contattare sempre per conferma)
Contatti: +39 0435 39002; info@rifugioauronzo.it; www.rifugioauronzo.it
Rifugio Lavaredo (proprietà privata), m 2344 Piani di Lavaredo
Capienza: 24 posti letto in 4 camere
Periodo apertura: giugno-settembre (contattare sempre il rifugio per variabilità giorni esatti)
Contatti: +39 349 6028675; www.rifugiolavaredo.com
Rifugio CAI Antonio Locatelli-Sepp Innerkofler, m 2405 Forcella di Toblin-Toblinger Riedel
Capienza: 140 posti letto in camere e in camerate (bivacco invernale 6 posti)
Periodo apertura: giugno-settembre (contattare sempre per conferma)
Contatti: +39 389 9076228 (solo per messaggi whatsapp); www.dreizinnenhuette.com
Attenzione: il rifugio riceve oltre 10.000 richieste di prenotazioni annue. Accetta prenotazioni e rilascia conferme solo con posta elettronica. In caso di gruppi numerosi è consigliato prenotare con molti mesi di anticipo
Langalm (malga di proprietà privata), m 2232 - Lange Alm-Grava Longa
Solo ristorazione (molti tavoli all'aperto, all'interno 2 tavoli)
Periodo apertura: giugno-settembre (contattare sempre per conferma)
Contatti: +39 342 8553644
COME ARRIVARE
Per raggiungere il punto di partenza, il rifugio Auronzo (m 2320), le provenienze stradali da Cortina d'Ampezzo, Auronzo e Dobbiaco convergono tutte su Misurina. Appena a nord dell'omonimo celebre lago, in direzione Dobbiaco, inizia l'ampia e panoramica strada (a pagamento dal casello situato poco dopo il Lago d'Antorno) che conduce agevolmente ai grandi parcheggi sommitali poco sotto il rifugio.
C'è un regolare servizio di linea con pullman da tutte le zone circostanti da giugno a settembre (verificare sempre).
Il rifugio Lavaredo, con le auto che ancora potevano giungervi liberamente, in una cartolina viaggiata nel 1963. Ben visibile il sentiero alternativo, per chi avesse fretta, che taglia in diagonale i ghiaioni sotto il complesso della Cima Piccola portando direttamente a Forcella Lavaredo.
Il rifugio Auronzo (m 2320) nella sua splendida cornice naturale. È possibile raggiungerlo in auto da Misurina, grazie a una strada panoramica a pagamento dall'ampia carreggiata.
Primo giorno. posizioni italiane
Dal rifugio Auronzo (m 2333) - per il quale in guerra si faceva sempre riferimento a Forcella Longeres - si prende verso est la strada bianca militare (sentieri 101-104) che, mantenendosi in quota, taglia i ghiaioni ai piedi delle pareti meridionali delle Tre Cime - con splendida e impressionante vista, tra l'altro, verso Auronzo con il lago artificiale di Santa Caterina e sui Cadini di Misurina e le Marmarole - e conduce alla Forcella di Lavaredo (Paternsattel).
In breve si perviene alla suggestiva chiesetta della Madonna della Croda (m 2314) che, insieme alle lapidi circostanti, costituisce un evidente lascito della guerra.
Dalla chiesetta, osservando attentamente i prati digradanti a sud, si potranno notare due snelli manufatti (m 2226) che sembrano posti a vedetta dello straordinario panorama circostante. Con una breve digressione, consigliata, si possono osservare due monumenti d'eccezione: la statua de Lo spirito della montagna, realizzata nel 1916 dai bersaglieri, e un obelisco pure eretto in guerra, ma da reparti di fanteria, entrambi a ricordo dei caduti che riposavano nel cimiterino allora...