COL DI LANA
IL PERCORSO
Un tratto particolarmente suggestivo del percorso, dove possiamo percorrere un camminamento ripristinato.
PRIMA DI PARTIRE
Oltre che tramite l'itinerario proposto, il Col di Lana e il Monte Sief sono raggiungibili anche partendo dalla Valparola (sentiero 23), da Pralongià (sentieri 24 e 23), dal Col de la Roda (sentiero 21C) e dalla frazione di Castello (sentiero 21B), ma salendo da Palla-Agai sulla strada del Col di Lana e sul sentiero 21A è più facile seguire la cronologia degli eventi bellici. Nel testo, per completezza d'informazione, vengono talvolta descritti elementi che si trovano fuori dal percorso: si raccomanda comunque di non uscire dal tracciato, e di non avventurarsi nell'esplorazione delle opere sotterranee. Per le escursioni è sufficiente la normale attrezzatura da montagna, un discreto allenamento, qualcosa da mangiare e soprattutto da bere, perché al di sopra di una certa quota non si trovano sorgenti e in tutta l'area non ci sono posti di ristoro. I nostri compagni d'escursione a quattro zampe vanno tenuti al guinzaglio; ricordiamoci inoltre che anche loro hanno bisogno di qualcosa da mangiare e (molto) da bere. Non sono necessarie particolari doti alpinistiche, ma una certa prudenza è comunque d'obbligo, in particolare nel tragitto di cresta dove si procede aiutandosi con un corrimano d'acciaio; scendendo dal Dente del Sief verso il cratere delle mine si incontra un breve tratto verticale attrezzato con staffe, da valutare con attenzione se accompagnati da animali di grossa taglia (se è piccolo lo puoi mettere nello zaino, ma se hai un San Bernardo.). Si raccomanda particolare attenzione alle previsioni meteo. Si segnala inoltre che i percorsi presentati in questa guida sono percorribili in sicurezza: non ci si assumono responsabilità nei confronti di chi dovesse seguire altre delle numerose tracce presenti sul luogo.
DISLIVELLI
Dal parcheggio di Palla al Panettone sono circa cinquecento metri di salita, poi altri trecento dal Panettone a Cima Lana. Per raggiungere la Sella del Sief da Cima Lana si scende dai 2462 della cima fino alla quota 2387 sulla cresta, poi si risale a 2424 sul Dente del Sief, si scendono e risalgono i circa trentacinque metri del cratere fino a quota 2424 di Cima Sief, e infine si scende al Passo Sief quotato 2209 metri. Ritornando dal Passo verso il Panettone il percorso, descrivibile come una successione di saliscendi, si mantiene grossolanamente intorno ai 2200 metri di quota.
DIFFICOLTÀ
Prendendo a riferimento di massima la scala CAI, le indicazioni sono le seguenti:
EE = Sentiero per escursionisti esperti
Sono intinerari generalmente segnalati, ma con qualche difficoltà: il terreno può essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (uso delle mani in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi. Richiedono una discreta conoscenza dall'ambiente alpino, passo sicuro e assenza di vertigini. La preparazione fisica deve essere adeguata a una giornata di cammino abbastanza continuo.
Un'immagine suggestiva del tramonto sull'altopiano di Pralongià e su Monte Sief.
L'ingresso superiore del sistema di gallerie austriaco conosciuto come Minensystem su Cima Sief. È opportuno evitare di entrarvi.
Pare impossibile come il Col di Lana,
che ha solo l'altezza di 2465 metri ed è di sì facile ascesa, abbia sì stupenda vista.
Don Fortunato Verocai, Guida per Livinallongo (1889)
Prima di fornire le indicazioni necessarie a scoprire il Col di Lana, passiamo in rassegna alcuni dei principali toponimi che incontreremo lungo il percorso. Questo ci aiuterà a orientarci meglio, anche perché nelle zone dove si è combattuto durante la Grande Guerra è normale che ogni posizione abbia almeno tre nomi: quello normalmente impiegato dagli abitanti del luogo, quello attribuito dai militari italiani e quello con cui i soldati austriaci identificavano la stessa posizione. Non è raro che nel corso degli eventi bellici qualche posizione sia stata rinominata, così l'elenco dei toponimi potrebbe allungarsi ancora. Forniamo di seguito qualche esempio fra i più noti.
Col di Lana / Col di Sangue / Blutberg
Lana potrebbe essere una storpiatura di lane, "valanga" in tedesco. Nell'XI secolo veniva chiamato Lanaga. Nella letteratura di guerra potrebbe comparire Kahlenberg, il nome di copertura austriaco, inoltre sono piuttosto numerose le varianti letterarie: Col di Fuoco, Col di Lacrime (raro), Calvario del Cadore (oppure: Cadorino), quest'ultimo conseguente al fatto che la 4ª armata era nota come "Armata del Cadore"; occorre tuttavia ricordare che Livinallongo non è parte del Cadore. L'appellativo Col di Sangue-Blutberg viene usato spesso: venne attribuito durante l'estate del 1915, dopo la prima campagna di assalti.
Livinallongo del Col di Lana / Fodom / Buchenstein
Tre nomi diversi per la stessa vallata: per quanto riguarda la dizione attuale va ricordato che l'estensione «del Col di Lana» venne aggiunta nel 1933 a ricordo dei fatti di guerra, e successivamente confermata con il referendum del 27 novembre 1983 indetto dalla regione del Veneto. Ci sono diverse opinioni sull'origine dei nomi della vallata, tanto per Livinallongo (italiano) quanto per Fodom (ladino) e Buchenstein (tedesco). Quest'ultimo indicava originariamente tutta la vallata, ma nella letteratura di guerra italiana con il termine viene normalmente indicata la zona a nord-est del Col di Lana, grosso modo corrispondente alla frazione e al bosco di Castello.
Panettone / Ciadiniéi / Infanteriestellung / Stützpunkt Elferich
La più sviluppata fra le tre posizioni poste a difesa del Col di Lana era sul cocuzzolo alla sommità del Costone di Salesei, posizione conquistata il 29 ottobre 1915 dal II battaglione del 91° fanteria (brigata Basilicata). La denominazione ladina Ciadiniéi non si riferisce esattamente al cocuzzolo dove si sviluppava l'importante posizione, ma a un avvallamento retrostante; viene tuttavia usata correntemente per indicarla.
Infanteriestellung ("posizione della fanteria") era il nome attribuito dagli austriaci; Helferich era invece il cognome di un tenente del Deutsche Alpenkorps al quale era stata dedicata la posizione, ed è usato molto raramente.
Cappello di Napoleone / Spiz de Ciamplàc / Felsen(feld)wache / Felsenstellung
La linea di difesa austriaca era posta poco sotto la sommità del costone di Agai (Spiz de Ciamplàc), che insieme alla quota 2250-Fortino austriaco e Panettone difese l'accesso al Col di Lana fino al tardo ottobre del 1915. Cadde infatti il 26 ottobre 1915, conquistata dai fanti della 10ª compagnia del 52° fanteria (brigata Alpi) con i genieri dell'8ª compagnia zappatori, mentre la sella fra il Cappello di Napoleone e il Col di Lana veniva occupata da elementi della 15ª compagnia del IV battaglione del 50° fanteria (brigata Parma).
Costone di Castello / Castellorücken / Costone dei Bersaglieri (raramente: montagna di Agai)
È il costone che dal Col di Lana si sviluppa verso est, prima di biforcarsi in direzione delle frazioni di Castello e di Franza (costone di Franza). Due zone, entrambe segnalate da un cippo, sono le più citate nelle cronache degli eventi bellici: la cupola al limite orientale (quota 2221 - collina della banderuola - ridotta Lamarmora), conquistata il 17 luglio 1915 dalla 2ª compagnia del XX battaglione del 3° reggimento bersaglieri e in seguito dedicata al fondatore del corpo dei bersaglieri, e una seconda area più vicino al Col di Lana, all'estremità occidentale del costone (quota 2250 - Stützpunkt 2250 - Fortino ex austriaco), avamposto austriaco che difese il fianco orientale del Col di Lana dopo la caduta di quota 2221 fino a quando, il 22 ottobre 1915, finì in mani italiane.
Gratstützpunkt 2387 / cocuzzolo / Paul
Posizione austriaca collocata sulla cresta che unisce il Col di Lana al Dente del Sief e Cima Sief. Dopo la caduta del Col di Lana trattenne per circa un mese l'avanzata italiana, permettendo così di sviluppare la linea difensiva sul Sief. "Paul" era il nome di copertura austriaco per il caposaldo che cadde il 21 maggio 1916, conquistato dai fanti della brigata Reggio (46° reggimento con reparti speciali del 45°).
Dente del Sief / Knotz
Raramente è stato indicato come "primo Dente del Sief" oppure, nel periodo compreso fra fine maggio e inizio agosto del 1916, "caposaldo di mezzo". Knotz, poco usato, deriva dal cognome di un tenente della riserva che il 4 agosto 1916, durante l'assalto che portò alla temporanea riconquista del "Gratstützpunkt 2387", vi fu ferito e in seguito morì.
Monte Sief / Spiz de le Selaghe / Piramide nevosa
La denominazione Piramide nevosa...