Negli anni Ottanta, in una piccola città del Meridione interno, centinaia di giovani vengono radunati su di un piazzale in periferia. A tutti coloro che hanno meno di vent'anni viene chiesto di fare un passo in avanti: un'impresa, costituita per l'occasione, li assumerà per effettuare una delle operazioni più inquietanti della storia industriale del nostro Paese. A mani nude, senza mascherine né tute protettive, decoibenteranno dall'amianto - in pieno centro abitato - poco meno che l'intero parco rotabile (vagoni ed elettromotrici) delle Ferrovie dello Stato. L'indagine socio-etnografica di URiT ricostruisce attraverso le biografie dei sopravvissuti (operai e abitanti del quartiere, molti dei quali gravemente ammalati), le omertà e i silenzi delle istituzioni di controllo e del ceto politico locale: una vicenda apparentemente incredibile, che può essere invece considerata un paradigma delle modalità attraverso le quali alcuni territori, economicamente e socialmente "deboli", sono stati costituiti in sede privilegiata per la localizzazione di lavorazioni pericolose. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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Höhe: 210 mm
Breite: 141 mm
Dicke: 16 mm
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ISBN-13
978-88-575-3025-3 (9788857530253)
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