L¿epoca che viviamo si distingue per una continua e inesauribile corsa al debito che cresce, inesorabile, ovunque: negli stati, nelle aziende e nelle famiglie, in occidente come nei paesi emergenti. La causa e, al contempo, il principale strumento di espansione del debito è il capitalismo finanziario che nasconde, dietro un indebitamento sempre maggiore, i problemi reali che esso stesso causa. Questo sistema utilizza la globalizzazione finanziaria come veicolo per espandersi e continuare ad alimentare un pericoloso circolo vizioso. Un castello costruito senza fondamenta e destinato a crollare. A questo punto pare inevitabile una nuova crisi globale perché gli stessi fattori che pingono al debito ¿ l¿iperconsumismo, le diseguaglianze di ricchezza, la necessità di crescita dei paesi in sviluppo e il bisogno di restare a galla dei paesi sviluppati ¿ non trovano freni. Oltretutto queste sono le stesse ragioni che spingono il mondo verso la catastrofe ecologica: il debito trasforma la natura in merce preparando il terreno per un inedito scontro tra capitalismo ed ecologia. Paolo Perulli affronta il tema del capitalismo indebitante e il ruolo politico che il debito ha nella dipendenza degli stati dai mercati, analizzando presupposti e conseguenze pratiche sulla natura e sulla società in modo lucido e illuminante. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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Verlagsgruppe
Maße
Höhe: 154 mm
Breite: 218 mm
Dicke: 28 mm
Gewicht
ISBN-13
978-88-346-0449-6 (9788834604496)
Schweitzer Klassifikation