Noi italiani siamo stati a lungo dominati dalla paura e dai divieti imposti dal regime di Gheddafi, nonostante vivessimo lontani dalla Libia da molti anni. Quando iniziai a scrivere, era un periodo in cui il nome del dittatore non veniva ancora pronunciato apertamente. La censura sulla stampa e sulla libertà d'espressione ci aveva condizionati profondamente, al punto da adottare una prudenza estrema per evitare qualsiasi manifestazione di dissenso nei confronti del Leader e della sua politica, anche se gli scritti non erano ancora stati divulgati e da tempo risiedevo in Italia. Nel 1970, a causa dell'esilio improvviso dalla Libia, ogni cosa fu abbandonata: le fatiche dei nonni e dei genitori, i beni materiali e, soprattutto, la sicurezza di un futuro sereno. La possibilità di guardare avanti senza timore svanì, e il senso di stabilità si sgretolò progressivamente. Perdemmo la continuità della vita scolastica e la speranza di vacanze spensierate. Nata a Tripoli, faccio parte del gruppo dei profughi italiani espulsi nel 1970, ex residenti considerati incompatibili con il nuovo governo della Repubblica araba di Libia secondo la politica di Gheddafi. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
Reihe
Sprache
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Höhe: 210 mm
Breite: 140 mm
ISBN-13
978-88-3387-697-9 (9788833876979)
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