"Cara vecchia Trento" è lo storico libro di Gian Pacher edito nel 1978 dalla casa editrice Panorama di Trento e stampato allora dalle Arti Grafiche Manfrini di Calliano, qui riproposto in una fedele copia anastatica.
Partendo dai nomi delle strade e delle piazze, Gian Pacher narra della Trento dal Primo Novecento fino agli Anni Cinquanta, Sessanta, ricostruendo un po' tutto di quel periodo: dai personaggi, ai locali pubblici, alla gente di tutti giorni. Una preziosa testimonianza che la nostra Casa Editrice ha ritenuto utile e doveroso ripubblicare.
Eccezionale la documentazione fotografica proposta in appendice al volume.
Con grande lungimiranza, così scriveva l'Autore nella sua nota introduttiva: «Fino agli Anni Cinquanta Trento coltivava di sé una immagine lieta e sorridente malgrado i problemi del vivere quotidiano, le ristrettezze economiche dei più, i minori incentivi nei consumi. Caffè e sale bigliardo, balère e giardini, campi di bocce e birrerie, trattorie sotto la pergola e prati ai limiti della città aiutavano a campare alimentando le amicizie, riscaldando gli umori, proteggendo le radici della nostra storia. Scrivendo questo libro e ricercando nelle cronache del passato prossimo, ho trovato accanto ai ricordi delle mie personali esperienze, decine e decine di luoghi comunitari in cui i trentini, per propria scelta e non perché sospinti dagli altri, potevano e sapevano vivere insieme con civiltà, oltre le differenze di classe».
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Höhe: 24 cm
Breite: 17 cm
Dicke: 1.3 cm
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ISBN-13
978-88-6876-134-9 (9788868761349)
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Autor*in
Gian Pacher nato a Trento il 30 luglio 1935, è scomparso prematuramente nel 1987.
Giornalista pubblicista, dal 1958 ha collaborato ininterrottamente al quotidiano «Alto Adige», seguendo i maggiori avvenimenti dello sport regionale e quale appassionato studioso e ricercatore del costume e del folclore trentino. Per l'«Alto Adige» si è occupato di cinema e di teatro ed è stato titolare della rubrica di critica d'arte di Trento.
Ha collaborato con saggi sull'arte moderna a «Le Arti» e «Nac», scrivendo oltre ottanta presentazioni per mostre personali in gallerie italiane ed estere, partecipando ad importanti giurie e comitati di selezione per rassegne e concorsi. Ha collaborato (1963-1975) ai servizi giornalistici della Rai regionale nelle rubriche «La settimana delle Dolomiti», «Terza pagina», «Settimo giorno sport», realizzando ventisei documentari sonori intitolati «Sfogliando un vecchio album», dedicati a Trento, alla Valsugana, al Tesino, alla Valle di Non e alla Piana Rotaliana. Successivamente ha realizzato ventotto puntate de «Il Prometeo» incontri con pittori e scultori della regione, e dieci puntate di «Vecchie glorie dello sport trentino».
Nel 1977 ha collaborato con Mario Rigoni alla realizzazione del documentario televisivo «Valsugana Express», presentato a «Cronache italiane» e ai festival di Trento e di Pieve di Cadore.
È stato fra i fondatori del Gruppo giornalisti sportivi del Trentino di cui ha assunto la presidenza (1969-1970) ed ha fatto parte della giuria nazionale dell'Unione stampa sportiva italiana - Ina sport per l'assegnazione del «Seminatore d'oro» agli allenatori di calcio (1972). Nello stesso anno è stato insignito della medaglia d'oro di benemerenza per la sua attività giornalistica dal comitato regionale della Federazione italiana di atletica leggera. Dal 1966 ha fatto parte del comitato organizzatore del Festival del film della montagna e dell'esplorazione Città di Trento e dal 1977 al 1986 è stato nominato vice presidente dell'Ordine regionale dei Giornalisti.