Dopo quasi tre lustri di assenza, che avevano visto l'ascesa del sindacalismo rivoluzionario e l'apparente obsolescenza della prospettiva insurrezionale, nell'agosto 1913 Malatesta ritorna in Italia per prendere direttamente in mano le redini del settimanale "Volontà" ad Ancona e per promuovere un movimento rivoluzionario antimonarchico. Dalle colonne del suo giornale, Malatesta discute il sindacalismo, critica l'individualismo, rintuzza conati revisionistici e riformistici, e in articoli teorici su scienza e determinismo delinea lucidamente la fisionomia del volontarismo anarchico. Nel contempo, percorre l'Italia tenendo una fitta serie di conferenze e comizi e tessendo le fila del movimento anarchico e del fronte antimonarchico. Questo lavoro dà i suoi frutti. In un articolo dell'aprile 1914 Malatesta chiede con malcelata ironia: «È possibile la rivoluzione?» L'articolo si chiude con un esplicito monito: «Che tutti si tengano pronti per domani¿ o per oggi.» Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.