Per chi ama le classificazioni, il pensiero di Eva Kittay si inserisce nel filone del femminismo americano che pone a tema l'etica della cura. Ma questa è una definizione riduttiva. "La cura dell'amore" è un'opera molto più complessa, che consente diversi livelli di lettura. Intrecciando il racconto in prima persona all'analisi delle teorie della giustizia proposte dal pensiero liberale, mette a fuoco un problema che appartiene all'esperienza umana prima che alla filosofia: la vulnerabilità e la dipendenza di ognuno, emblematicamente rappresentate dalle differenti forme della disabilità. Questo argomento è affrontato in maniera originale, assumendo la prospettiva di coloro che, a vario titolo, per ragioni affettive o professionali, si prendono cura di chi è dipendente - bambini, anziani, disabili, persone non autosufficienti. Voci e storie che testimoniano un impegno silenzioso, purtroppo spesso ignorato dalle teorie della giustizia che Eva Kittay passa in rassegna e discute puntualmente sottolineando come questa omissione nasconda un fatto evidente: la libertà, la realizzazione, l'indipendenza di ciascuno sono di fatto rese possibili da una rete di relazioni e di dipendenze che le sorreggono. E ancora, una concezione della giustizia che contempli solo individui sani, autonomi, capaci di reciprocità e rapporti simmetrici non può che fallire il suo obiettivo con pesanti conseguenze sociali. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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Verlagsgruppe
ISBN-13
978-88-343-1862-1 (9788834318621)
Schweitzer Klassifikation