Sono stati circa quarantamila i "matti" del San Martino, il manicomio di Como entrato in funzione nel giugno del 1882: poveri contadini ammalati di pellagra, mentecatti e vagabondi, casalinghe isteriche o in preda al delirio delle puerpere, bambini abbandonati, operai e muratori alcolizzati, emigrati meridionali e veneti rimpatriati dalla Svizzera ai primi segni di malattia mentale (il loro disagio ottenne anche una ben precisa definizione medica: il "delirio dell'immigrato"). Molti tra gli ospiti del San Martino - almeno fino all'approvazione della legge Basaglia nel 1978 - venivano internati "d'imperio", sulla base di un certificato medico che li dichiarava "pericolosi a sé o agli altri", o anche solo "di pubblico scandalo": insomma bastava che il sindaco, il parroco, il medico e il comandante dei Carabinieri di un paese decidessero di concerto che una determinata persona, a salvaguardia della quiete e del decoro pubblico, non dovesse più circolare liberamente, perché per questa si aprissero le porte del manicomio e di una terribile non-vita. Accanto alle statistiche e alle raccolte di dati che, provenienti dagli archivi del San Martino, documentano un secolo di attività, Gianfranco Giudice racconta le biografie dei tanti "folli" che sono passati per i padiglioni di questo manicomio di confine, alla frontiera tra l'Italia e la Svizzera ma anche tra la normalità urbana e l'emarginazione dei diversi. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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Höhe: 140 mm
Breite: 213 mm
Dicke: 28 mm
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ISBN-13
978-88-420-9045-8 (9788842090458)
Schweitzer Klassifikation