Di descrizioni della peste ce n'è più d'una nella letteratura: da quella solenne e piena di pathos di Tucidide, a quella severa e possente di Lucrezio, a quella ora stupita ora pensosa del Boccaccio, a quella commossa e tuttavia misurata del Manzoni. Ma questo "Diario dell'anno della peste" di Londra (1665) si impone per la forza della scrittura, realistica e visionaria insieme, e per una drammaticità sobria e vivida che suona straordinariamente moderna. Il capostipite della grande tradizione del romanzo inglese lo compose nel 1722 sulle testimonianze orali e scritte del tempo. Dei capolavori di Defoe, "è uno dei meno noti, e tuttavia contiene forse le pagine più belle che egli abbia scritto". In apparenza distaccata, fino a voler essere un nudo resoconto, la narrazione è invece tutta percorsa da venature di celata tensione. I modelli che la ispirano sono da una parte la Bibbia, la concezione della genesi e del peccato, della catastrofe e della redenzione, i lieviti insomma dell'anima puritana di Defoe, mercante e libellista, fustigatore e fustigato, pellegrino in un mondo governato dalla forza di Dio. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
Reihe
Sprache
Verlagsgruppe
Maße
Höhe: 132 mm
Breite: 172 mm
Dicke: 15 mm
Gewicht
ISBN-13
978-88-9313-186-5 (9788893131865)
Schweitzer Klassifikation