L'ultima fatica di Sergio Costagli offre al lettore una circostanziata indagine sugli incidenti in montagna e la loro crescente frequenza. Una ricostruzione delle sciagure sulle Alpi sud-occidentali sulla scorta della propria esperienza, con riferimenti a fatali scalate anche fuori dall'Italia che determinarono la svolta nelle operazioni di salvataggio. Non mancano dettagliate testimonianze di coloro che presero parte a queste coraggiose corvée, spesso in condizioni estreme e ogni volta a titolo completamente gratuito. Questo il filo conduttore dell'opera, che fornisce un esteso apparato di documenti relativi a un arco cronologico piuttosto ampio; l'autore, in prima linea durante i soccorsi per svariati anni, ricostituisce i drammi avvenuti tra scalate, valanghe, tempeste di neve e fortuiti errori di valutazione. Quanti escursionisti, ultimamente poco consapevoli dei pericoli che ogni ascesa può presentare, hanno atteso i soccorsi in improvvisati bivacchi o sospesi alle pareti mentre il gelo avanzava e ai soccorritori si presentavano mezzi di fortuna, tempi record, rischi e avventurosi risvolti. Una narrazione esplicita, senza omettere le ricorrenti polemiche e accuse sui pericoli che l'ambiente alpino inevitabilmente prospetta, i fiumi di parole che in più di un'occasione la cronaca postuma continua a produrre stravolgendo anche la topografia di valli e pareti. Cordate che raggiungono in condizioni difficili, al buio, escursionisti smarriti o colpiti da malori, unità cinofile che cercano i superstiti sotto cumuli di neve con cani esausti eppure straordinariamente sensibili, elicotteri che scandagliano senza tregua immense pareti di alte montagne ed ogni anfratto per salvare gli sventurati. Chi soccorre è addestrato, non immagina neanche lontanamente di poter essere fuori servizio o in vacanza, perché sa di dover contribuire a un nobile proposito, illustrato già da Quintino Sella e da tanti appassionati di alpinismo, mettendo a rischio la propria vita. Da questa solidarietà alpina emergono tante risposte, anche alla diffusa pratica di inerpicarsi a eccessive altitudini in tutte le stagioni e ritrovarsi in un inatteso naufragio. Come scriveva Mauro Corona, è la montagna che si ferma e si lascia conquistare a chi la sappia ascoltare con umiltà e silenzio, rinuncia e creatività... Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.