A Parigi, fuori dall'Assemblea nazionale, risuona tutto un brusio di voci escluse, che non è ancora un discorso; questa pressione dal basso, che poi deciderà le sorti della Rivoluzione francese, Olympe de Gouges ha saputo raccontarla come pochi altri. La sua è una voce che parla di umori, paure, rabbia, polvere, sofferenze e impotenze, proprie e altrui. Nei vicoli di Parigi si muore, lei lo sa e per questo li percorre, raccoglie notizie, scrive i fatti, stampa i suoi testi a proprie spese, poi li attacca lei stessa sui muri della capitale. Spinta da una straordinaria volontà di militanza umanitaria e progettuale, nei suoi pamphlets politici Olympe de Gouges riscrive la Rivoluzione alla sua maniera, inseguendo il farsi e disfarsi dei grandi eventi senza trascurare la cronaca delle sue personali disavventure di donna scomoda, la microstoria della quotidianità e della vita di strada, i suoi sogni di una società perfetta, le sue talvolta ingenue utopie. A poco a poco, la sua voce traversa Parigi, si fa udire nell'Assemblea nazionale, nel Palazzo Reale delle Tuileries, nel cuore della Costituente, nelle aule del Tribunale rivoluzionario; infine è intercettata dal Tribunale di Salute Pubblica, dove Robespierre decide di tacitarla per sempre. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.