Per la calibratissima costruzione dell'intreccio, per la vivacità del dialogo, per la fantasia verbale, ora buffonesca, ora sinistramente incantatoria, La farsa di Maistre Pathelin (1460 ca.) è considerata il capolavoro del teatro comico del tardo Medioevo. Per avere la meglio sul Drappiere, suo creditore e suo antagonista, Pathelin, avvocato di basso rango, simula la malattia, l'allucinazione, la possessione demoniaca - «Ah, canaglia, vieni qui: manda via quella gente nera! Marmara, carimari, carimara. Portatemeli qui portateli!... Guarda: un monaco nero che vola! Prendilo, dagli una stola: al gatto! Come sale!» - sfodera una delirante babele linguistica, passando dal limosino al normanno, dal fiammingo al latino, mette in scena a rovescio, tra giaculatorie e oscenità, il rituale della Buona morte. Mia fine Pathelin viene sconfitto, paradossale ironia, dall'eco dei suoi stessi intrighi, da una pura onomatopea animale «Bee'» Gli resta sempre l'ambiguo onore di avere inventato e giocato contro il potere della ricchezza, impersonato dall'avido Drappiere - «Che lo possano impiccare! Diavolo!... Ha venduto al suo: ma sarà pagato a modo mio. Vuole l'oro! Glielo fabbrico!» -, il nuovo oro dell'inganno, la necromantica alchimia della parola non vera. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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Sprache
Verlagsgruppe
Maße
Höhe: 180 mm
Breite: 110 mm
Dicke: 14 mm
Gewicht
ISBN-13
978-88-7984-159-7 (9788879841597)
Schweitzer Klassifikation